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Unical Occupata!

Oggi dopo una straordinaria giornata di mobilitazione all'Università della Calabria, caratterizzata da cortei spontanei e volantinaggi rumorosi, oltre 1000 tra studentesse e studenti, riuniti in Assemblea generale di Ateneo nell'Aula Magna Occupata, hanno deciso di bloccare anche il palazzo del Rettorato (centro nevralgico della vita politico- amministrativa del Campus).
L'Assemblea ha deciso di mantenere contemporaneamente l'occupazione della stessa Aula Magna, dal piazzale antistante la quale domani, ore 10:30, gli studenti si raduneranno per partire in corteo.
La mobilitazione andrà avanti ad oltranza, con azione coordinata con tutti gli altri Atenei italiani, fino all'ottenimento del ritiro del ddl 1905. Gli studenti non sono disposti a fare nessun passo indietro di fronte all'ennesimo disegno di legge che mira a distruggere l'Università italiana.


Studentesse e Studenti Unical Occupata
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Aula Magna Occupata: Appello alla mobilitazione!

AULA MAGNA OCCUPATA CHIAMA UNICAL: RISPONDETE… RISPONDETE..
Restano poche ore a disposizione del mondo della Conoscenza per bloccare questa controriforma.
Lunedì pomeriggio studenti, ricercatori e docenti discuteranno insieme in Assemblea di Ateneo per organizzare una protesta forte e unitaria, tale da far arrivare il nostro grido di dissenso fino a Roma e ottenere il ritiro del ddl.
Tutti gli Atenei d’Italia sono in mobilitazione.
La protesta ha già ottenuto un primo risultato: lo slittamento della votazione.
Questo dimostra che uniti e determinati possiamo bloccare la riforma.
Anche la voce della Calabria non deve mancare!
Con il nostro silenzio e la nostra indifferenza ci rendiamo complici di questo progetto di distruzione dell’Università pubblica.
Non c’è qualcun altro che protesterà per noi.
L’università è nostra, e questo è il momento di difenderla.
Passo e chiudo
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AULA MAGNA OCCUPATA UNICAL. LA LOTTA CONTINUA

Dopo l’intensa giornata di ieri, che ha visto un nutrito gruppo di studenti occupare l’aula magna dell’ università come forma di protesta al ddl che sarà ridiscusso nelle stanze del potere martedì 30, oggi la lotta continua!
Il volantinaggio di stamattina sul ponte e nelle aule ha portato un maggior numero di studenti a prendere parte all’ assemblea svoltasi nel pomeriggio, dalla quale sono emerse le linee guida delle prossime iniziative di sensibilizzazione e protesta.
Partendo da questo luogo simbolico, nel quale rimarremo almeno fino a lunedì,giorno dell’ assemblea di ateneo, apriremo spazi di discussione in città, nelle scuole, nelle piazze, dove si vivono problemi molto affini a quelli che affliggono attualmente gli studenti universitari.
La volontà è quella di fare fronte comune con chi come noi subisce la crisi, primi fra tutti gli studenti medi e i precari, nell’ ottica della costruzione sul territorio di uno sciopero generale e generalizzato.
Pertanto invitiamo tutti a partecipare, nel pomeriggio di sabato e nella giornata di domenica, a momenti di discussione e approfondimento sui problemi maggiormente sentiti tra i quali, ad esempio, la questione del diritto allo studio. Ancora di più invitiamo a partecipare all’assemblea generale d’ateneo che si terrà nell’Aula Magna occupata lunedì pomeriggio. Questa sarà momento di approdo delle battaglie di questi giorni e allo stesso tempo di rilancio per le proteste di martedì, quando dovrà levarsi all’ unisono il “no al DDL “ da parte degli studenti di tutta Italia.

ASSEMBLEA STUDENTESCA
AULA MAGNA OCCUPATA
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UNICAL IN LOTTA


Di seguito il comunicato dell'assemblea studentesca dell'università della Calabria in merito alle mobilitazioni che hanno portato all'occupazione dell'aula magna dell'ateneo cosentino.


Negli ultimi giorni gli studenti sono ritornati a riversarsi nelle piazze delle principali città d’Italia per manifestare la propria contrarietà a tutte le politiche che, dal processo di Bologna ad oggi, mirano a smantellare la natura pubblica dell’Università. Da Torino a Palermo, le mobilitazioni studentesche puntano al blocco del DdL Gelmini e, di fatto, oggi un risultato è stato ottenuto: il provvedimento, che doveva essere approvato entro il 25, è slittato al 30 novembre.


Anche l’Università della Calabria si è mobilitata per far sentire il proprio dissenso.
Nella giornata di ieri studenti e studentesse hanno sfilato lungo il ponte facendo un volantinaggio rumoroso al termine del quale è stato bloccato il traffico alle pensiline. Nel frattempo, un consiglio di Facoltà di Scienze Politiche si è tramutato in un’assemblea tenutasi in Aula Magna che ha visto la partecipazione di docenti e ricercatori e in cui sono confluiti anche gli studenti in mobilitazione. A conclusione della stessa, gli studenti hanno deciso di occupare l’aula per tenere alto il livello dell’attenzione, fino a quando il ddl sarà definitivamente cancellato dall’agenda politica del governo. I tagli apportati all’università attraverso la legge 133/08 hanno già messo a dura prova gli Atenei italiani portando, come conseguenza immediata, ad un aumento considerevole delle rette universitarie.


Questa è la prima spia dell’esistenza di un progetto finalizzato ad escludere dall’accesso alla formazione accademica tutte quelle categorie sociali meno abbienti. Attraverso l’introduzione dei privati all’interno dei consigli di amministrazione degli atenei, il DdL Gelmini determina, di fatto, la privatizzazione dell’università le quali, essendo direttamente influenzate da interessi privati, diventeranno sempre più aziende produttrici di merce-sapere, in vendita a studenti-consumatori, che ne fruiranno attraverso lo sfruttamento di docenti e ricercatori precari. Noi studenti respingiamo con forza tutte quelle manovre tese a privatizzare i beni pubblici di questo Paese: dal diritto allo studio alla sanità, dall’acqua che beviamo all’aria che respiriamo.
Per questo, già dal 2008, abbiamo espresso la necessità di unire le rivendicazioni studentesche alle istanze dei comitati in difesa del territorio e a quelle dei lavoratori precari, che vedono sempre meno garantiti i propri diritti.

Siamo qui oggi per allargare la partecipazione alla protesta, perché è necessario che ogni studente sia consapevole di quello che sta avvenendo e di ciò che lo attende fuori da queste mura. Dal basso, in ogni ateneo, in ogni città è possibile intervenire, grazie alla lotta, su decisioni che vengono prese a nostro discapito. Usiamo questi giorni per costruire una grande mobilitazione all’Unical, per far sentire ancora la nostra voce, per costruire da soli il nostro futuro.

Assemblea permanente aula magna
AULA MAGNA OCCUPATA


Lun 29 nov
ASSEMBLEA D’ATENEO
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Settimana anti-riforma

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TILGHER: COSENZA NON TI VUOLE.


Adriano Tilgher, fondatore del gruppo di estrema destra “Avanguardia Nazionale” e ora sostenitore del partito “La Destra” sarà in città Martedì 16 Novembre.

La Cosenza Antifascista sarà lì, pronta a respingerlo così come sarà pronta, oggi come ieri, a respingere chiunque voglia portare nella nostra città ideali nazifascisti e xenofobi.

Siamo consapevoli del fatto che i fascisti nel momento in cui avranno la forza di perseguire i... propri obiettivi non esiteranno a colpire tutti gli oppositori politici, calpestando la sbiadita parvenza di democrazia che viene usata per farli crescere.

Questo è già accaduto in molte altre città con intimidazioni, aggressioni, pestaggi e diversi omicidi di militanti di sinistra o semplici cittadini.

Qualsiasi movimento razzista, omofobo e dagli espliciti riferimenti al fascismo non può e non deve trovare alcuno spazio nella nostra città.

Chiunque si ispiri al fascismo in modo palese o dissimulato, non ha diritto di esistere nella nostra città.
Chiunque voglia portare nei nostri quartieri la paura per il diverso e l’odio razziale deve essere respinto!

E’ dovere di tutti coloro i quali credono nell’antifascismo e in una società libera e multietnica, partecipare al presidio che si terrà Martedì 16 a Piazza dei Bruzi alle ore 17.

IL FASCISMO AVANZA SE NON LO SI COMBATTE!

COSENZA ANTIFASCISTA
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Dentro la stessa gabbia, figli della stessa rabbia

Di fronte ai progetti di demolizione del sistema dell’istruzione pubblica stare fermi, oggi,non si può!
Alla faccia del proposito della Comunità Europea di provvedere all’istruzione permanente dei cittadini (long life learning), a noi sembra che sia in atto un processo di DISTRUZIONE PERMANENTE dell’individuo.
La precarietà di ognuno comincia nelle scuole dell’infanzia, ci accompagna lungo tutto il percorso di vita, dalle aule ai posti di lavoro, serpeggiando tra scuola, università e call-center.
La mobilitazione generale che, in questi ultimi anni, è scoppiata in tutta Europa, dalla Francia alla Grecia passando per l’Italia, ha visto studenti e lavoratori scendere in piazza e lottare per difendere i propri diritti, messi in discussione dal processo di precarizzazione dell’esistente.
Coloro i quali detengono il potere politico ed economico ne abusano cercando di rifilare all’opinione pubblica - con una retorica autoritaria - l’idea che l’unica via d’uscita dalla crisi economica in atto sia la sottomissione a criteri di efficienza, razionalizzazione e profitto.
Lo sfruttamento dei molti servirà a rimpinguare le tasche di pochi
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Le scuole rischiano di chiudere a causa dei tagli della legge finanziaria 133/08.
In strutture già fatiscenti e fortemente deficitarie vengono minate finanche le fondamenta: dalla mancanza di banchi a quella delle lavagne, dal personale tecnico agli insegnanti, vittime della più grande opera di licenziamento di massa di cui il Paese ha memoria.
Di tagli indiscriminati e riforme scellerate, dalla Zecchino-Berlinguer al ddl Gelmini, è vittima anche l’università.
I nodi stanno venendo al pettine. Dopo aver parcellizzato i saperi, mercificando lo studente attraverso il perverso meccanismo del credito, ci privano delle borse di studio, imponendoci il DSU (diritto allo studio universitario) sotto forma di prestito d’onore. Viene nettamente limitata la possibilità di accesso al mondo dell’università attraverso meccanismi di sbarramento all’ingresso. In ogni ateneo l’inizio dell’anno accademico è stato posticipato e le rette sono in costante aumento. Corsi e lezioni stentano a partire, anche per effetto di una legittima protesta dei ricercatori, i quali non possono farsi carico dell’erogazione non retribuita di didattica straordinaria.
Tutto ciò all’interno di un più ampio quadro di totale asservimento della funzione sociale del sapere alle logiche privatistiche del mercato.
Non possiamo aspettare che l’accesso all’istruzione divenga appannaggio dei figli delle famiglie più abbienti. Questa classe politica ci sta portando, di fatto, verso la creazione di un sistema d’istruzione a doppio binario: scuola e un’università di qualità per le élites ed istituti dequalificati e dequalificanti per le masse.
Siamo fermamente convinti che, in questo momento storico, non sia più rimandabile l’unità di tutte le lotte, attraverso cui mettere in pratica un conflitto sociale dal basso, che si riversi soprattutto in uno sciopero generale e generalizzato.
Ci vediamo mercoledì 10 novembre, ore 10:10, alle pensiline Unical!

STUDENTI MEDI E UNIVERSITARI: DENTRO LA STESSA GABBIA, FIGLI DELLA STESSA RABBIA!!!